giovedì 30 dicembre 2010

Usare la sciabola per aprire lo champagne,un'antica tradizione


La leggenda narra delle truppe napoleoniche che facevano saltare il tappo dello Champagne con un colpo secco di sciabola: sistema pittoresco, e marziale, per brindare. La tradizione della sciabola sopravvive alle milizie dell’Imperatore: anzi, ha la sua bella confraternita.
Come si fa, tecnicamente?

Come aprire lo spumante


Ecco come stappare in modo corretto ed elegante la bottiglia per il Vostro brindisi...buon 2011 a tutti!

lunedì 27 dicembre 2010

Il bar segreto

L’era del Proibizionismo, che iniziò nel gennaio 1920 e terminò nel dicembre 1933, fu il periodo più terribile per la mixability dell’intera storia americana. Basti pensare che metà dei liquori era fatta in casa o in distillerie clandestine. Realizzati in genere con ingredienti di dubbia qualità, potevano in certi casi portare direttamente al Creatore.
 Fatto sta che il beverage di qualità se ne andò all’estero, assieme a diversi bartender professionisti, che si trasferirono negli american bar all’Avana, a Parigi e a Londra. Negli Usa, invece, insieme alle distillerie clandestine fiorirono anche i bar clandestini, chiamati “speakeasy”

sabato 18 dicembre 2010

Come riconoscere un buon caffè

Inutile dire che il caffè esprime il meglio di sè quando viene preparato al momento ed estratto da macchine professionali,cioè solo al bar.
Il massimo delle qualita' aromatiche si ha, naturalmente, col caffe' macinato al momento dell'uso. Gia' dall'aspetto e dal sapore si puo' riconoscere un ottimo espresso : per definirlo tale occorre che la crema sia....

Etilometri obbligatori per chi chiude dopo le 24

Il nuovo codice della strada impone anche ai gestori alcuni obblighi, tra cui rigide indicazioni sugli orari di vendita. Le regole entreranno in vigore, per tutti, dal 13 novembre 2010
L'entrata in vigore del nuovo codice della strada ha dato una stretta ai consumi di alcol, introducendo una serie di obblighi....

mercoledì 15 dicembre 2010

Una carta d'identità per i rum caraibici

Da sempre il rum sfugge a ogni certificazione. Fa quindi notizia il lancio di un marchio di origine e qualità che vestirà le etichette di 15 territori caraibici. Il rum è uno degli spirit che negli ultimi anni ha movimentato maggiormente i consumi di superalcolici: miscelato o in purezza si è ritagliato una fetta consistente di appassionati.
Come è avvenuto per i preziosi malti scozzesi anche per il rum sono nati recentemente club di cultori, si moltiplicano eventi dedicati al distillato della canna da zucchero con relative degustazioni e abbinamenti e si amplia l'offerta con l'arrivo in Italia di nuove specialità. Si calcola che sono oltre....

lunedì 13 dicembre 2010

Il grande raduno mondiale dei mixologist

Mega raduno di bartender, laboratorio, concorso, vetrina, museo, nirvana del bevitore. Definire Tales of the cocktail di New Orleans sembra più complesso che risolvere un sudoku. Per dare le dimensioni del più imponente bar show, giunto all'ottava edizione, partiamo da numeri e presenze. Sono stati 70 i relatori ai quali vanno aggiunti 60 esperti ,90 bar chef e centinaia di talentuosi apprendisti giunti in Louisiana da ogni angolo del pianeta.
Uno, invece, è il numero del trionfatore assoluto. Trattasi dell'italianissimo

sabato 11 dicembre 2010

Siate educati con il barista...

L'importanza del ghiaccio

Oggi vorrei affrontare con voi il tema del ghiaccio e della sua importanza,per farlo mi farò aiutare da uno dei tanti "personaggi da bar":Il Duro.
Il Duro è uno dei tipici "personaggi da bar" ha un'età che può variare tra 14 ai 70 anni e sta sempre al bancone,spesso da solo,così può intrattenere conversazioni dove avrà sempre ragione e dove ogni cosa detta da altri sarà percepita come un insulto e perciò motivo di furibonde risse.
Ma stavamo parlando dell'importanza del ghiaccio..

giovedì 9 dicembre 2010

Christian Delpech



Il flair come espressione della tecnica più pura,tesa alla ricerca della perfezione stilistica...e Christian dà l'impressione che potrebbe fare tutto anche con una mano sola,non per niente vanta ben 17 titoli mondiali in questa specialità!

Tim "Flippy" Morris



Il flair inteso come puro intrattenimento...senza badare troppo alla perfezione del gesto tecnico,
il risultato è uno show da cui non si riesce a staccare gli occhi!

personaggi da bar: IL TECNICO di Stefano Benni

Il tecnico da bar, più comunemente chiamato «tennico» o anche «professore», è l’asse portante di ogni discussione da bar. Ne è l’anima, il sangue, l’ossigeno. Si presenta al bar dieci minuti prima dell’orario di apertura: è lui che aiuta il barista ad alzare la saracinesca. Il suo posto è in fondo al bancone, appoggiato con un gomito. Lo riconoscerete perché non si siede mai e porta impermeabile e cappello anche d’estate. Dal suo angolo il tecnico osserva e aspetta che due persone del bar vengano a contatto. Non appena una delle due apre bocca, lui accende una sigaretta e piomba come un rapace sulla discussione. Nell’avvicinarsi, emette il verso del tecnico:....

lunedì 6 dicembre 2010

Il social network ‘italiano’? Il bar...per fortuna..

Dal calcio alla politica, dai datori di lavoro alle star di Hollywood, questi alcuni degli “argomenti da bar” più discussi dagli italiani.
Altro che Facebook e Twitter, il social network più amato dagli italiani è il bar. Tra un aperitivo, un espresso o un panino, dal lunedì alla domenica sono all’incirca 15 milioni gli italiani (dati Fipe 2009) che vanno al bar ed è lì che, è un dato di fatto, ancora oggi “si fa l’Italia”. Il bar è il luogo dove la gente si crea una vera opinione su tutto ciò che succede nel mondo. Ma quali sono gli argomenti più discussi?

Starbucks vs espresso

La prima caffetteria con il marchio Starbucks venne aperta a Seattle quasi quarant’anni fa, nel 1971, da tre amici che non avrebbero mai sospettato il successo planetario del marchio della sirena dalla doppia coda. Oggi Starbucks è la più grande multinazionale del settore: diciassettemila punti vendita in quarantanove Paesi parlano da soli.
I vertici di Starbucks guardano sia al mercato statunitense, dove è in programma l’apertura di un centinaio di nuovi negozi nei prossimi mesi, che a quello mondiale...o quasi.Già perchè Starbucks attecchisce e ha successo ovunque,ma non in Italia.

Aspettando l'estate..


I 10 migliori drink da spiaggia

I 10 migliori drink da spiaggia
Margarita, Messico
Fotografia di Paul Poplis, Getty Images

La storia varia sulle origini di questo drink, alcuni dicono sia nato in Texas dove fu creato da una signora per rinfrescare i suoi ospiti accaldati. Altri dicono che fu un barista di Tijuana a inventarlo, cercando di impressionare Rita Hayworth (nata Margarita Cansino) con un drink in suo onore. Questo misto di tequila, cointreau, e succo di lime, il tutto in un calice con bordi coperti di sale, è diventato un sinonimo di Messico.  E' il cocktail a base di tequila più venduto al mondo.

I 10 migliori drink da spiaggia
Pina Colada, Puerto Rico
Antonio Gonzalez - My Shot

Cent'anni prima che Ramon "Monchito" Marrero, un barista del Caribe Hilton Beachcomber Bar di San Juan, Puerto Rico, lo perfezionasse con la crema di cocco, questo cocktail a base di ananas, cocco, e rum conosciuto come pina colada, era già famosissimo nei Caraibi. Oggi, questo drink viene bevuto in tutto il mondo, ma si assapora meglio se bevuto in una spiaggia di San Juan.

I 10 migliori drink da spiaggia
Caipirinha, Brasile
Pedro Kirilos- My Shot

Fatta con zucchero, lime, e cachaca – un alcolico prodotto dalla fermentazione del succo dello zucchero di canna – la caipirinha è onnipresente nei cocktail bar brasiliani. Tra le varietà di questo drink, la più popolare è la capifrutas, che aggiunge uno dei vari frutti della regione, come il caju, il frutto della passione, il mango o il kiwi. 

I 10 migliori drink da spiaggia
Mai-Tai, Polinesia
Steven Weber - My Shot

Dopo aver assaggiato questo cocktail a base di rum, curacao all'arancia, sciroppo di orzata, e lime nella lounge Polinesiana del Trader Vic's a Oakland in California, nel 1944, un avventore Tahitiano disse "maita'i ro'a 'ae," ovvero "di un altro mondo." Secondo la storia da lì venne il nome mai-tai. Il cocktail divenne famoso in seguito al film Blue Hawaii con Elvis, diventando d'obbligo nei lounge-bar di tutto il mondo.

I 10 migliori drink da spiaggia
Red Stripe Beer, Jamaica
Il vigile di Montego Bay
Fotografia di Ian Cumming, Photo Library

La Red Stripe Beer è così importante per l'identità nazionale Jamaicana che quando l'isola ottenne l'indipendenza nel 1962, un giornalista suggerì che la vera data sarebbe dovuta essere 1928, ovvero l'anno in cui per la prima volta venne prodotta questa birra. Dopo qualche apparizione nei mercati Nord Americani, questa lager è divenuta la birra più conosciuta dei Caraibi.
I 10 migliori drink da spiaggia
Daiquiri, Cuba
L'Avana, Cuba
Fotografia di David Alan Harvey

Grazie alla loro diffusione nella regione, il rum, il lime, e lo zucchero sono la base per molti cocktail Caraibici (come il grog bevuto dai marinai Inglesi). Chiamato come un'omonima spiaggia vicino Santiago, Cuba, il primo daiquiri è stato apparentemente inventato da alcuni ingegneri Americani le cui scorte di gin erano terminate. E' molto conosciuta la versione ghiacciata a base di frutta.

I 10 migliori drink da spiaggia
Limoncello, Sud Italia
Sarah  Shrauger - My Shot

Prodotto quando la natura offriva limoni in eccedenza, il limoncello è il risultato della fermentazione di bucce di limone unite ad alcol e zucchero. Questo dolce digestivo è tradizionalmente bevuto dopo cena, ma sta lentamente facendosi un nome come base per altri semplici cocktail. E' ideale se gustato mentre si guarda la meravigliosa vista dalla riviera Amalfitana.

I 10 migliori drink da spiaggia
Cape Codder, Massachusetts
Weng-Ping Teoh- My Shot

Quando il gigante delle bevande Ocean Spray iniziò a pubblicizzare il succo di mirtillo come una base perfetta per whiskey canadese e rum, non ottenne molto successo. Ma aggiunto alla vodka, il cocktail– chiamato Cape Codder in onore della penisola del Massachusetts dove fioriscono i mirtilli– fece clamore, facendo nascere anche molte varianti, come quella, più trendy,con vodka e triple sec: il cosmopolitan.   
I 10 migliori drink da spiaggia
Gin and Tonic, India
Manini Bansal- My Shot

Durante l'occupazione dell'India, gli Inglesi dovevano bere acqua tonica per combattere la malaria. Per sopportare il sapore amaro della tonic water, ci aggiunsero il gin e una fetta di lime, creando così il gin tonic. I britannici finirono per amare questa combinazione, facendo diventare il cocktail popolarissimo nei tropici anche dopo la fine dell'impero. Da provare lungo la spiaggia di Goa mentre si guarda il tramonto.


I 10 migliori drink da spiaggia
Rosé, Costa Azzurra, Francia
Robin Jaske- Myshot

Un fresco bicchiere di Rosé  è sempre stato di rigore nei café della Costa Azzurra, specialmente se accompagnato da una zuppa di pesce. Tipicamente fatto rimuovendo la buccia dai chicchi macerati d'uva rossa, il rosé viene considerato come un versione meno complessa dei vini rossi e bianchi, rendendolo il drink ideale lungo la tranquilla spiaggia di Saint Tropez.

bere responsabilmente

In Italia, diversamente da quanto accade nei paesi anglosassoni o del nord Europa, la cultura del bere alcolici è tradizionalmente moderata e legata ai riti del pasto o della socialità conviviale.
Questo tipo di consumo, moderato e consapevole, e quindi responsabile, è del tutto compatibile con la vita personale e sociale delle persone ed anzi,

alcool e tipi di bevande

La presenza di alcol in quantità variabile è comune a tutte le bevande alcoliche.
Quelle ottenute per fermentazione come la birra e il vino contengono quantità di alcol piuttosto basse: 3-8% per la birra, 10-15% per il vino.
Quelle ottenute per distillazione (i.e. acquaviti) contengono in media il 40-60% di alcol mentre quelle ottenute per miscelazione o macerazione (i.e. liquori) possono contenerne dal 27% fino al 70%.
La quantità di alcol presente nelle bevande alcoliche viene espressa in grado alcolico che corrisponde alla quantità in ml di alcol etilico presente in 100 ml di bevanda. Per ottenere il contenuto in peso di alcol presente nelle bevande alcoliche occorre moltiplicare

Da Hemingway a Chandler, da Fitzgerald a Faulkner, un viaggio negli anni in cui gli autori «maledetti» incendiavano le pagine col sacro fuoco di un bicchiere

Ramoscelli di menta, lime, rum bianco, ghiaccio tritato e zucchero di canna: tra tutti, ed erano innumerevoli, Hemingway preferiva il mojito, si sa. Basta fare un giretto nei suoi luoghi d’elezione, all’Avana, per averne la conferma. Al Floridita, il bar-trappola per turisti dal daiquiri più caro del mondo, che espone una statua di Hemingway a grandezza naturale alla fine del bancone. O alla Bodeguita del Medio, quel caffè giustamente rozzo indicato come la casa del mojito, dove non soltanto si abbeverava Hemingway, ma Brigitte Bardot, Nat King Cole, Jimmy Durante, Errol Flynn.

Sin dagli esordi quel che caratterizzò William Faulkner è che, a differenza di molti scrittori, bevve parecchio sin dall’inizio, mentre scriveva. Si giustificava dicendo che siccome scriveva soprattutto di notte, era inevitabile tenersi un whisky accanto. «Non esiste niente che un buon whisky non possa curare». E diceva sul serio. Così a Hollywood arrivò a una riunione di sceneggiatura per “Le vie della gloria” di Howard Hawks (1936) in compagnia di un inconfondibile sacchetto di carta marrone. Nell’aprire la bottiglia si tagliò profondamente un dito.

buon blog a tutti

Oggi apre il bar-bone,un blog come tanti altri,che aspetta di diventare il vostro bar di fiducia.
Un luogo dove si dà e si riceve,che offre occasione di incontri,amicizia,calore,spunti di discussione sul mondo del bere miscelato e non solo.
Un blog per tutti gli appassionati di questo colorato mondo di iridescenze alcoliche,dal più classico martini miscelato ad arte dal barman di un grande hotel,fino al colorato mai tai nato dai movimenti acrobatici del  flair bartender,con un occhio all'innovazione e uno alla tradizione!

buon blog a tutti!