lunedì 5 settembre 2011

mary, bloody mary

Non solo la vicenda della sua creazione, ma anche le origini del nome Bloody Mary sono piuttosto confuse. C´è chi dice, infatti, che il drink sia stato chiamato così, perché i primi due clienti che lo assaggiarono, degli americani di Chicago, erano frequentatori di un bar chiamato Bloody Bucket, dove lavorava una cameriera chiamata Mary, da tutti soprannominata appunto Bloody Mary. Non manca, poi, il riferimento più famoso: quello alla regina d´Inghilterra Maria I Tudor, passata alla storia come Maria la Sanguinaria (Bloody Mary appunto) per il suo accanimento nel perseguitare i protestanti. Ma si dice anche che il cocktail prese il nome dall´attrice Mary Pickford, alla quale era peraltro già stato dedicato un cocktail di colore rosso, a base di rum, maraschino e granatina.
Quale che sia la realtà sull’origine del nome Bloody Mary, quello che pare certo è l’assoluta confusione della vicenda. Tanto che il drink prese ,seppur brevemente, un altro nome. Negli anni 30 si chiamò, infatti, Red Snapper, perché Bloody Mary appariva un po´ troppo sguaiato rispetto ai tempi. La fortuna di quest´ultima denominazione, però, durò assai poco e il cocktail ben presto riacquistò il suo nome originario.




  • 3/10 di Vodka

  • 6/10 di succo di pomodoro

  • 1/10 di succo di limone

  • 2 gocce di salsa Worcester

  • Uno spruzzo di Tabasco

  • Sale di sedano

  • Sale e pepe




  • Procedimento

    Per chi ama la versione shakerata: mettere alcuni cubetti di ghiaccio nello shaker e aggiungere vodka, pomodoro, limone, sale, tabasco e worcester. Agitare bene per 6-8 secondi, lasciar riposare un attimo e riprendere poi più lentamente e versare nel bicchiere ben ghiacciato. Spolverizzare con un pizzico di pepe e servire.

    Varianti

    Il cocktail può essere preparato anche nel mixing glass o, più semplicemente, direttamente nel bicchiere. In questo caso sciogliere il sale nel succo di limone e aggiungere le altre spezie, il succo di pomodoro e la vodka. Mescolare col cucchiaino dal manico lungo per qualche istante.
    Volendo, si può aggiungere qualche cubetto di ghiaccio. Esistono comunque molte varianti. Nel Sud America per esempio è chiamato Bloody Maria ed è realizzato con tequila al posto della vodka. Nei Paesi Scandinavi viene fatto col succo di vongole e, al posto della vodka, viene utilizzata acquavite di mais profumata al cumino. Al di là delle regole IBA, ognuno può comunque variare le dosi adattando il tutto al proprio gusto personale: una goccia in più di salsa Worcester, un po' di rafano, un po' di più di sale … Qualcuno decora il cocktail con un gambo di sedano fresco.
     Si serve come aperitivo prima di pranzo o di cena e, dicono, che sia un autentico toccasana per chi ha ecceduto con l'alcol la sera prima se servito di mattina...