sabato 16 aprile 2011

breve storia del negroni!



Chissà se il Conte è quello vestito alla "marinara"?

Di una cosa si è certi: che il Conte Negroni fosse un appassionato viaggiatore e poliglotta. Inoltre si sa che intorno agli anni’ 20 frequentasse il Caffè Casoni di Firenze e che stanco del solito aperitivo Americano abbia chiesto al barman Fosco Scarselli, dell’aristocratico Caffè, una spruzzatina di Gin in sostituzione del selz al suo Americano in onore agli ultimi viaggi londinesi.

Il Negroni, mi scusi Conte ma ormai nessuno più la cita al momento dell’ordinazione, è in assoluto l’aperitivo dei golosi: dolce per la prensenza del Martini, amaro per l’abbinamento con il Bitter Campari e giustamente alcoolico per la collaborazione del Gin. La fetta d’arancio a perfezionare profumi e aromi. Ma non è così semplice, seppur banale è la preparazione troppe sono le complicanze. La presenza del ghiaccio cavo, quello prodotto dalle macchinette per pescaggio, inganna; infatti le cavità talvolta sono piene di aria e la mano infelice, quella sì, non riesce a quantificare il giusto rapporto tra gli ingredienti che si amalgameranno solo dopo lieve turbinio nel bicchiere stesso. La complicanza delle cose semplici disarma, non bisogna sbattere, nemmeno abbattere; semplicemente quantificare e non è cosa così semplice,ma da delle belle soddisfazioni!

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