martedì 25 gennaio 2011

Artemisia Absinthium:la fata verde




L'absinthe, in italiano assenzio, fà parte delle mode che caratterizzarono la fine dell'Ottocento; già noto dal medioevo, la diffusione era iniziata verso il 1830 quando iniziò il trionfante ritorno in patria delle truppe francesi che avevano conquistato l'Algeria. Si vociferava che l'assenzio diluito in acqua, li aveva preservati dal tifo, dal colera, dalla dissenteria e perfino dalla malaria. In Francia la strana bevanda dall'amaro gusto di anice diventò rapidamente una moda, quasi un rito sociale. La chiamavano Le péril vert, il pericolo verde, o anche La fée verte, la fata verde, con riferimento al colore della bevanda e all'atmosfera "magica" in cui si perdevano le persone che lo consumavano.

L'assenzio è un liquore ad alta gradazione alcolica (tra i 45° e i 75°), che si presenta in colore verde smeraldo o verde chiaro ottenuto dalla Artemisia Absinthium, una pianta spontanea che cresce in gran parte dell’Europa e particolarmente in Italia, dove è nota anche come "artemisia maggiore o romana". Le proprietà officinali di questa pianta erano conosciute fino all’antichità,tuttavia è talmente amaro che nelle Sacre Scritture simboleggia i dolori della vita, tanto che si usava dire di qualcosa "è amaro come l'assenzio".


Splendore e oblìo dell'assenzio
Verso la fine del diciannovesimo secolo, in Francia, l'Absinthe divenne una bevanda in gran voga e raggiunse l'apice del successo: il suo uso accomunava il ricco borghese, l'artista e il proletario; il suo alto gradimento tra il popolo ne fece la bevanda più consumata, a discapito delle aziende vinicole che persero grandi percentuali di vendita.

mercoledì 19 gennaio 2011

Martini, il Re dei Cocktails


Le tesi riguardanti le origini di questo cocktail sono svariate e, in gran parte, vicine alla leggenda.
La più autorevole, documentata da John Doxan in "Stirred - Not Shaken", afferma che un barista di nome Martini originario di Arma di Taggia in Liguria, emigrato negli Stati Uniti, avesse creato la miscela attorno al 1910 presso il Knickerbocker Hotel di New York in onore di John D. Rockefeller.
Altre versioni vedono il cocktail nascere un decennio prima dall'estro di un tale Martinez di New Orleans o da una cittadina della California di nome Martinez. Qui infatti una targa in bronzo reca scitto: .....

martedì 18 gennaio 2011

Come curare (sul serio) una sbronza!

Solo perchè bere 1 gallone di succo d'arancia non curerà la sbronza non vuol dire che sei senza speranza. Il solo metodo infallibile è bere poco alcool non berne. A volte una sola bottiglia si prende il meglio di te, quindi armati di questi consigli.
Bere acqua: l'acqua è un elisir magico che fa funzionare il corpo. Non c'è niente di meglio per recuperare velocemente. Sarebbe ancora meglio bere acqua DURANTE la serata, e non quando sei gia sbronzo, Oltre a tenerti idratato, se bevi acqua, hai meno posto per l'alcol.
Suggerisco di bere un bicchiere alto di acqua per ogni unità di alcol consumata.. Bere acqua spesso durante

Metodi inefficaci per curare una sbronza!



In ogni cultura con accesso all'alcool, abbondano miti su come curare una sbronza. In Irlanda si dice che devi seppellire il tuo amico col collo in sabbia umida per aiutarlo. Un mito Haitiano dice di trasformare il sughero della bottiglia che ha causato la sbornia in una bambola vudù e infilzarla con 13 aghi. Altri strani rimedi includono respirare il fumo di carbone e strofinarsi limoni sulle braccia. Non passeremo tempo a spiegare come mai strofinarsi un frutto sulle braccia non curi una sbronza, ma vedremo i metodi piu comuni di rimedio.

sabato 15 gennaio 2011

Starbubucks vs espresso

La prima caffetteria con il marchio Starbucks venne aperta a Seattle quasi quarant’anni fa, nel 1971, da tre amici che non avrebbero mai sospettato il successo planetario del marchio della sirena dalla doppia coda. Oggi Starbucks è la più grande multinazionale del settore: diciassettemila punti vendita in quarantanove Paesi parlano da soli.
I vertici di Starbucks guardano sia al mercato statunitense, dove è in programma l’apertura di un centinaio di nuovi negozi nei prossimi mesi, che a quello mondiale...o quasi.Già perchè Starbucks attecchisce e ha successo ovunque,ma non in Italia.

Effetto chupito



Il chupito consiste in un bicchierino di superalcolico bevuto tutto d’un fiato, "di schioppo", “alla goccia”, “alla calata” o “one shot” che dir si voglia . Nella variante "Chupito rum e pera" è subito accompagnato da un altro bicchierino, delle stesse dimensioni, contenente succo di frutta (preferibilmente di albicocca o pera, in quanto più densi).

È opinione comune ma errata in Italia che per chupito s'intenda comunque "rum e pera", quando invece il termine indica un "bicchierino" di superalcolico. La parola, spagnola, corrisponde in sostanza all'inglese shot o agl'italiani bombetta o cicchetto.

sabato 8 gennaio 2011

Bombay Sapphire,celesti suggestioni

La ricetta originaria, formulata nel 1761, comprendeva otto erbe aromatiche: bacche di ginepro, semi di coriandolo, radice di angelica e rizoma di giaggiolo (iris), corteccia di cassia, scorza di limone, mandorle e liquirizia. A questa cartella botanica si sono aggiunti, circa alla metà degli anni Ottanta, due pezzi altrettanto forti: i grani del Paradiso e le bacche di Cubebe, una pianta della famiglia del pepe. Spezie esotiche che hanno reso la miscela più “peperina”. Alcune cose di Bombay Sapphire, distribuito in Italia da Bacardi Martini, sono rimaste le stesse: l'acqua, che proviene dal piccolo lago Vyrnwy in Galles, i cereali al 100% scozzesi, la bottiglia azzurro-cielo col ritratto della Regina Vittoria inserito in una cornice di zaffiri. Non è cambiata la Carterhead - la caldaia che contiene spezie, radici, frutti ed erbe aromatiche - attraverso la quale passano i vapori della distillazione. Un sistema antico in cui l'alcol non viene bollito insieme ai suoi botanical. I vapori passano attraverso delle celle di rame perforate, che contengono le dieci erbe, e da lì prendono delicatamente l'aroma. Nasce così questo gin al palato leggero e floreale, dolce e al tempo stesso di carattere.
Un distillato da maneggiare con cura ....

Vodka Absolut Limited Edition

Passato il periodo natalizio e la smania per il regalo a tutti i costi, giunge ora il momento di fare un regalo fatto spontaneamente, senza alcun doppio fine né obbligo particolare.
Di solito sono questi i regali che non vengono riciclati.
Girovagando mi sono imbattuto in una bottiglia di vodka decisamente singolare: appena l’ho vista ho capito di aver trovato l’oggetto giusto!
Si tratta della Absolut Disco: una bottiglia limited edition di Vodka Absolut realizzata in omaggio alla cultura disco dance anni ‘70 che, per la sua decorazione costituita da scintillanti specchietti, ricorda da vicino le disco-ball.
Vodka Absolut DiscoGiusto per capirci: le disco-ball sono quelle sfere abbaglianti che tutti avrete visto ne “La Febbre del Sabato Sera” e che negli anni erano un po’ il simbolo delle discoteche e dei locali da ballo -e non- di mezzo mondo.
Oltretutto la bottiglia, una volta accuratamente svuotata, può essere utilizzata come simpatico soprammobile.
Addirittura può essere appesa al soffitto proprio come una disco-ball grazie al tappo provvisto di gancio.
Consigliatissima agli amanti del genere e agli emuli di Tony Manero, magari un po’ funky e un minimo kitsch.
Un po’ meno azzeccata come dono per un vero amante della vodka; a quel punto piuttosto mi sento di consigliare una Grey Goose, una Russkij Standart o la Kauffman.
Ma questa vodka, se proprio non contribuirà a fare della vostra abitazione il miglior bar del mondo, darà comunque un tono all’ambiente, e magari contribuirà egregiamente alla preparazione di un buon White Russian in puro stile Il Grande Lebowsky.

venerdì 7 gennaio 2011

Un locale a regola d'arte...

Il genio Leonardo da Vinci lavorava, giovanissimo, la sera come cameriere per arrotondare il salario, in seguito aprì una taverna con il Botticelli e inventò macchinari per facilitare il lavoro degli chef di oggi. Scrisse anche ricette e un codice di comportamento, ma sulla sua autenticità gli studiosi si dividono .

L’informazione sulle pietanze fornite al cliente era talmente importante da spingere Sandro Botticelli a raffigurare i piatti preparati sui menu scritti nell’incomprensibile grafia da destra a sinistra di Leonardo da Vinci. Accadeva in pieno Rinascimento, quando i due massimi esponenti, amici del cuore, decisero di diventare soci e aprire assieme una taverna: “Alle Tre Ranocchie di Sandro e Leonardo”. I piatti che andavano per la maggiore erano capretto bollito, carciofi, rognone di agnello, ranocchie fritte (specialità della casa), cetrioli, carote. L’iniziativa non ebbe successo, forse perché troppo all’avanguardia e i due “osti” tornarono alle loro genialità più riconosciute in quel periodo. ..

giovedì 6 gennaio 2011

Dimmi che cocktail scegli e ti dirò che donna sei

Ci sono tante piccole cose di noi che rivelano agli altri i tratti della nostra personalità. I nostri gesti, il nostro modo di vestire, l’acconciatura e il modo in cui portiamo i capelli (chi li ha..NdR),e per una donna anche il makeup che sceglie per valorizzarsi.
Inconsciamente, facciamo uscire il nostro carattere nei gesti quotidiani ed in ogni azione che compiamo, anche la più piccola; un osservatore attento può infatti captare il nostro modo di essere semplicemente notando come interagiamo con il mondo.
E se vi dicessi che il vostro cocktail preferito inquadra gli elementi essenziali della vostra personalità? Può sembrare una buffa idea, ma scegliendo da bere in base ai nostri gusti diamo un indizio di come siamo davvero.
Siete più tipe da Cosmopolitan o amate il classico Martini? Prendete sempre un bicchiere di buon vino rosso oppure la birra bionda è la vostra immancabile compagna? Scoprite le vostre caratteristiche personali indicando la vostra preferita fra le seguenti otto bevande!

martedì 4 gennaio 2011

Ibiza,bar e discoteche "soci in affari"

Cuore di un'economia interamente basata sul fascino della notte, il centro di Ibiza, un'area compresa tra La Marina e Dalt Villa (la città fortificata), è affollato di innumerevoli disco bar che hanno trovato la maniera perfetta per interagire, con successo, con il sistema delle discoteche. Basta aggirarsi, una sera qualsiasi, tra le viuzze che costeggiano il porto e salgono verso la città alta per imbattersi in tantissimi bar, in sequenza, uno dopo l'altro, che gestiscono con abilità il servizio di prevendita dei costosi biglietti di ingresso dei club. La clientela non manca: ogni estate (e qui la stagione inizia a maggio e finisce a ottobre) sbarcano sull'isola folle di ragazzi da ogni angolo del pianeta, italiani in testa. Nonostante l'idea della discoteca sia sempre associata a un immaginario in veloce trasformazione, Ibiza da oltre 30 anni a questa parte.....

domenica 2 gennaio 2011

Rapine di Capodanno


Ormai da qualche anno se si decide di cenare fuori l'ultima sera dell'anno ci trova davanti a un discreto numero di "offerte"...