mercoledì 15 dicembre 2010

Una carta d'identità per i rum caraibici

Da sempre il rum sfugge a ogni certificazione. Fa quindi notizia il lancio di un marchio di origine e qualità che vestirà le etichette di 15 territori caraibici. Il rum è uno degli spirit che negli ultimi anni ha movimentato maggiormente i consumi di superalcolici: miscelato o in purezza si è ritagliato una fetta consistente di appassionati.
Come è avvenuto per i preziosi malti scozzesi anche per il rum sono nati recentemente club di cultori, si moltiplicano eventi dedicati al distillato della canna da zucchero con relative degustazioni e abbinamenti e si amplia l'offerta con l'arrivo in Italia di nuove specialità. Si calcola che sono oltre....

300 le etichette di rum circolanti nel nostro Paese e il loro numero, secondo gli esperti, è destinato ad aumentare. Soprattutto perché l'attenzione del consumatore si sta progressivamente spostando sulle qualità premium e sugli invecchiati in genere: un fenomeno di “upgrading” comune oggi ad altri distillati come vodka e gin. Detto questo, c'è rum e rum. E per un profano spesso non è facile orientarsi tra un'offerta di prodotti molto eterogenei per origine (dai Caraibi al Nicaragua, dall'Australia all'India), processi distillazione, invecchiamento e blending. Inoltre, parliamo di un prodotto da sempre al di là di ogni regola: non esistono disciplinari condivisi, regolamenti o certificazioni di qualità ad eccezione delle distillerie della Martinica che vantano per i loro rum agricole le denominazioni A.O.C (Appellation d'origine contrôlée). e rispettano precisi disciplinari riguardo ai metodi di produzione e obblighi di invecchiamento. Puntuale, dunque, il lancio di un marchio di autenticità e qualità per il rum prodotto in 15 territori caraibici su iniziativa di Wirspa (associazione che riunisce i consorzi nazionali di produttori di rum e liquori). Il bollino di qualità “Authentic Caribbean Rum” apparirà dunque anche sulle bottiglie di rum caraibico importate in Italia. Secondo i promotori, aiuterà i consumatori a fare una scelta più consapevole grazie anche ad un sistema di classificazione su tre livelli in base all'invecchiamento e alla qualità dei prodotti.

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